Content Marketing, le strategie per una campagna di successo
È un elemento chiave per le vendite, eppure solo il 38% delle aziende dichiara di avere un piano su come utilizzare questo strumento, tornato alla ribalta con i social e i nuovi canali digitali
Strumenti per il Content Marketing
Correva l’anno di grazia 1732, e Benjamin Franklin, giornalista, autore, tipografo, diplomatico, attivista, inventore, scienziato, politico e uno dei padri fondatori degli Stati Uniti pubblicò per la prima volta il suo Almanacco del povero Riccardo: un calendario nel quale inseriva aforismi, citazioni, previsioni meteorologiche, poesie, proverbi, saggi ed esercizi di matematica. Uno strumento che ebbe un immediato successo di pubblico, tanto che il poliedrico inventore del parafulmine lo pubblicò per ben 26 anni.
Sicuramente per amore di conoscenza e per diffondere il sapere, ma anche, e soprattutto, per promuovere la sua attività di editore-tipografo in quella che è diventata la prima esperienza documentata di “content marketing”. Due parole che racchiudono quella che da sempre, nella storia dell’uomo, è stata la vera anima del commercio: ti racconto una storia, conquisto la tua attenzione, il tuo interesse e la tua fiducia, e alla fine ti vendo qualcosa.
Esattamente come nei tempi antichi facevano i mercanti che tornavano dai loro viaggi nel Cathay raccontando storie meravigliose su luoghi e genti esotiche, piazzando contemporaneamente le loro merci. Esattamente come succedeva nel Medioevo, quando storie e notizie viaggiavano di fiera in fiera e passavano di bocca in bocca mentre di mano in mano passavano le mercanzie.
E poi, esattamente come le soap opera si chiamano così perché sono nate per vendere saponette raccontando storie strappalacrime. E, ancora, proprio come oggi la Pirelli piazza sul suo calendario le foto di Nicole Kidman, Julianne Moore, Uma Thurman e Kate Winslet non per vendere un almanacco ma per promuovere il proprio brand.
Perché se anche la sostanza, nel corso dei millenni di storia dell’uomo, è cambiata poco, dai tempi di Franklin il content marketing ha fatto passi da gigante in quanto a metodo, obiettivo, strumenti di comunicazione e strategie. Trasformandosi, secondo la definizione del Content Marketing Institute, in “un insieme di tecniche e strategie di marketing volte a creare e distribuire contenuti rilevanti e di valore per attrarre, acquisire e coinvolgere una target audience ben definita e circoscritta, con l’obiettivo di guidare l’utilizzatore a compiere azioni volte al raggiungimento di un obiettivo o all’aumento del profitto”.
Strategia però, a quanto pare, non impeccabile: sebbene, secondo Content+, il 67% degli utenti Twitter siano più propensi ad acquistare da brand che seguono e i blog abbiano il 63% di possibilità in più di influenzare le decisioni d’acquisto rispetto alle riviste, tra i 2,73 milioni di blog post pubblicati ogni giorno al mondo nel 2015, secondo un’indagine di relevance.com solo il 38% delle aziende dichiara di avere una strategia di content marketing.
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